Dopo un lungo e laborioso negoziato durato quasi tre anni, i 53 Paesi firmatari della Carta dell’Energia hanno approvato l’ultima soluzione di compromesso per la riforma del trattato proposta dalla Commissione Ue, che prevede un “meccanismo di flessibilità” in base al quale la protezione degli investimenti nei fossili sarà eliminata solo dai Paesi che lo vorranno
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